
Le protesi mammarie rappresentano oggi una delle soluzioni più richieste nel campo della chirurgia estetica del seno. Sempre più donne decidono di ricorrere alla mastoplastica additiva per aumentare il volume del décolleté, correggere un’asimmetria o recuperare la forma perduta dopo una gravidanza o un forte dimagrimento.
Ma come sono fatte le protesi? Quali tipologie esistono? E quali sono i tempi e i rischi legati all’intervento? In questa guida troverai tutte le informazioni principali per conoscere meglio il mondo delle protesi al seno e affrontare una scelta consapevole.
Indice
Una protesi mammaria è un dispositivo medico progettato per aumentare o ricostruire il volume del seno. Viene impiantata attraverso un intervento chirurgico, generalmente la mastoplastica additiva, e può avere finalità sia estetiche sia ricostruttive.
L’obiettivo non è solo rendere il seno più grande, ma anche migliorare l’armonia delle proporzioni corporee, donando un aspetto naturale e bilanciato.
Per comprendere come funzionano le protesi, è importante ricordare la struttura naturale del seno. Esso è formato da ghiandola mammaria, tessuto adiposo, cute e muscolatura sottostante. La scelta del tipo e delle dimensioni dell’impianto dipende da vari fattori: la larghezza del torace, la qualità della pelle, lo spessore del tessuto mammario e la posizione del capezzolo.
Ogni corpo ha limiti biologici da rispettare: una protesi troppo grande rispetto alla base mammaria potrebbe dare un effetto artificiale o aumentare il rischio di complicanze.
Esistono diversi tipi di protesi per il seno, che si distinguono per materiale, forma e caratteristiche tecniche.
Le più diffuse sono quelle in gel di silicone coesivo, apprezzate perché garantiscono una consistenza morbida e naturale al tatto. In alternativa esistono le protesi riempite con soluzione salina, meno utilizzate oggi, che hanno il vantaggio di essere inserite vuote e riempite successivamente.
Le forme più comuni sono:
Anche la superficie varia: può essere liscia, testurizzata o microtesturizzata, con differenze nella stabilità e nella risposta dei tessuti.
Uno dei momenti più delicati è la scelta della misura. Non esiste una “taglia standard”: la selezione delle dimensioni delle protesi dipende dal corpo della paziente, dal risultato desiderato e dalle caratteristiche anatomiche.
Il chirurgo valuta larghezza della base mammaria, altezza, spessore dei tessuti e proporzioni generali. L’obiettivo è ottenere un seno armonico, proporzionato e non semplicemente “più grande”.
Le protesi mammarie possono essere inserite attraverso incisioni in zone differenti. Le vie di accesso più comuni sono:
Il posizionamento delle protesi può essere:
L’operazione di mastoplastica additiva con protesi si svolge in anestesia generale e dura generalmente da una a due ore. Dopo l’incisione, il chirurgo crea una tasca dove inserire la protesi scelta e poi chiude con suture e medicazioni. In alcuni casi possono essere posizionati drenaggi per favorire la fuoriuscita di liquidi nei primi giorni.
Il recupero varia da persona a persona, ma ci sono alcune fasi comuni.
Nei primi giorni è normale percepire dolore e gonfiore, controllabili con farmaci. È fondamentale indossare un reggiseno contenitivo per sostenere il seno e favorire la stabilizzazione delle protesi.
Dopo circa una settimana si può riprendere una vita normale con attività leggere. Lo sport e i movimenti intensi delle braccia devono invece essere rimandati di almeno un mese.
I controlli periodici sono indispensabili per verificare la guarigione e monitorare la posizione delle protesi.
Come ogni intervento chirurgico, anche quello con protesi mammarie comporta dei rischi. Le complicanze più note sono:
La prevenzione di questi rischi dipende dalla qualità delle protesi, dalla tecnica chirurgica e dal rispetto delle indicazioni post-operatorie.
Un dubbio frequente riguarda la durata delle protesi mammarie. Non hanno una scadenza precisa, ma non sono nemmeno eterne. In media possono durare molti anni, ma è consigliato effettuare controlli periodici e, in caso di problemi, procedere con una sostituzione.
La decisione di cambiare le protesi dipende da vari fattori: condizioni dei tessuti, eventuali complicanze, desiderio di modificare la misura.
L’obiettivo della chirurgia estetica del seno non è ottenere seni perfettamente identici, ma un décolleté proporzionato, naturale e in armonia con il resto del corpo.
Le protesi moderne consentono risultati estetici molto soddisfacenti e duraturi, a patto che le aspettative siano realistiche e condivise con il chirurgo prima dell’intervento.
Per chi desidera effettuare una Mastoplastica con Protesi Mammarie scegliere il miglior specialista è fondamentale per ottenere un risultato naturale, armonioso e sicuro.
A Firenze e Prato si può contare sulla professionalità della Clinica Gramsci, struttura specializzata in chirurgia estetica, ricostruttiva e medicina estetica. Al suo interno operano professionisti dalla grande esperienza come la dott.ssa Serena Ghezzi e il dott. Fabio Quercioli.
La Clinica Gramsci è situata in viale Antonio Gramsci 65 a Firenze e in viale Guglielmo Marconi 50/7 a Prato.
Che tipo di protesi al seno è migliore?
Non esiste un modello migliore in assoluto: la scelta dipende dalla conformazione fisica e dal risultato desiderato.
Come si scelgono le dimensioni delle protesi?
Il chirurgo valuta parametri anatomici e desideri della paziente per individuare la misura più equilibrata.
Quanto costa una mastoplastica con protesi?
Il prezzo varia in base a clinica, tipo di impianto e complessità dell’intervento.
Quanto dura un impianto al seno?
Le protesi possono durare molti anni, ma non sono eterne: serve un monitoraggio regolare.
Quando si può tornare a fare sport dopo l’intervento?
Generalmente dopo circa un mese, salvo indicazioni diverse del chirurgo.
Si può allattare con le protesi?
Nella maggior parte dei casi sì, soprattutto quando l’impianto è posizionato sotto il muscolo.

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